Energy&Protein Indipendence Farm

Tecniche agro-zootecniche gestionali per incrementare autosufficienza e competitività delle aziende da latte lombarde

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 MISURA 16 – “COOPERAZIONE” SOTTOMISURA 16.1 – “Sostegno per la costituzione e la gestione dei Gruppi Operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura” OPERAZIONE 16.1.01 – “Gruppi Operativi PEI”

[durata progetto 04/2023 – 04/2025]

Il progetto

L’importanza strategica dell’incremento dell’autosufficienza foraggera è stata più volte richiamata nei documenti dei Focus Group di EIP-AGRI, questo aspetto per il settore della vacca da latte si declina con la necessità di aumentare la produzione aziendale, tenendo in debito conto la composizione nutrizionale dei foraggi in termini di energia e di proteina (by-pass, cioè direttamente utilizzabili dagli animali in funzione della loro disponibilità intestinale) così da rendere l’azienda resiliente e competitiva. La realizzazione di questo incremento di autoapprovvigionamento di fonti energetiche e proteiche permetterebbe di soddisfare comunque i fabbisogni nutritivi degli animali riducendo però il trasporto delle materie prime che sovente arrivavano non solo dall’Italia, ma anche dai paesi UE ed extra-UE, e che richiedevano lunghi trasporti su gomma o su nave cargo che consumano importanti quantitativi di carburante. Inoltre l‘incremento dell’autoapprovvigionamento proteico ed energetico presenterà dei risvolti utili anche a livello agronomico: l‘incremento delle colture foraggere consentirà l’implementazione del contenuto di azoto a livello del terreno e conseguentemente permetterà il miglioramento della fertilità; in aggiunta il cambiamento dei piani culturali consentirà di coltivare colture differenti nei vari appezzamenti (differenti per fabbisogni, caratteristiche, sistemi radicali e con differenti suscettibilità ai patogeni), interrompendo la monocoltura del mais e consentendo inoltre di avvicinarsi maggiormente a quanto indicato dalla PAC favorendone il rispetto della condizionalità.

Al fine di applicare questi studi in realtà produttive lombarde, il Gruppo Operativo (GO) Energy&Protein Indipendence Farm concentra le proprie attività in due realtà, la prima convenzionale e la seconda biologica, ponendosi l’obiettivo di sviluppare ed applicare un modello di gestione dell’azienda agro-zootecnica da latte finalizzato ad incrementare l’autosufficienza e la competitività delle aziende lombarde.

Per avviare questo processo a livello delle due aziende facenti parti del (GO), verranno impiegati i sistemi di calcolo e monitoraggio delle performance economico-nutrizionali che, per la prima volta, saranno applicati in modo integrato nella realtà produttiva biologica (La Fontana di Comazzo) o convenzionale (Società Agricola Grugni Silvano, Fabio e Gian Enrico s.s.). I dati verranno discussi con il personale aziendale che gestisce i piani foraggeri e/o la formulazione delle diete di stalla, in modo da avviare un processo di educational learning atto a migliorare la comprensione degli indici ed il confronto con gli stakeholders.

Inoltre, l’azienda zootecnica verrà considerata un unico sistema non distinta fra stalla e campi o fra diversi gruppi produttivi di animali, come ad oggi spesso accade. I sistemi di ottimizzazione e di monitoraggio dei processi produttivi verranno applicati al sistema stalla in modo olistico, rappresentando una novità assoluta nel panorama regionale, nazionale e internazionale, e saranno oggetto di attività di disseminazione/comunicazione fra le aziende lombarde e fuori regione in modo che il sistema di miglioramento dell’auto-sufficienza alimentare aziendale qui proposto possa essere replicato in altri areali produttivi del territorio regionale e nazionale.

Obiettivi del progetto

Il Gruppo Operativo (GO) Energy&Protein Indipendence Farm concentra le proprie attività in due realtà, la prima convenzionale e la seconda biologica, ponendosi l’obiettivo di sviluppare ed applicare un modello di gestione dell’azienda agro-zootecnica da latte finalizzato ad incrementare l’autosufficienza e la competitività delle aziende lombarde. La metodologia proposta prevede interventi innovativi legati: i) all’agrotecnica ed all’uso efficiente delle risorse che sfruttando la tecnica dell’intercropping, ossia la messa a coltura di specie diverse in contemporanea (graminacee e leguminose), e la coltivazione di miscugli di erbai; in entrambi i casi si valuterà la massimizzazione della capacità produttiva dei terreni agricoli e della qualità delle produzioni; ii) alla gestione dei cantieri di insilamento con la caratterizzazione della qualità nutrizionale ed il profilo sanitario degli insilati derivati dalla produzione di campo legata all’intercropping e ai miscugli di erbai; iii) all’alimentazione di precisione dei bovini da latte, con specifiche caratterizzazioni degli alimenti prodotti in campo basata sulla stima della materia utile (energia, proteine ad aminoacidi essenziali metabolizzabili dall’animale) prodotta nonché prove di alimentazione finalizzate alla valorizzazione degli insilati aziendali; iv) un approccio olistico al management di stalla, che tenga conto dei fabbisogni di tutta la mandria e non dei singoli gruppi di animali, al fine di ottimizzare i piani colturali per coprire i fabbisogni in energia, proteina e aminoacidi “utili” agli animali, massimizzando l’utile derivante dalla produzione lorda vendibile di latte al netto dei costi alimentari, specifici di ogni azienda. Il monitoraggio dei più moderni indici di efficienza aziendale (indici di efficienza tecnico-economica aggregati), il monitoraggio del benessere animale con sistema SDIB (Sistema Diagnostico Integrato Benessere) ed il calcolo della Carbon Footprint e Life Cycle Costing delle produzioni completeranno le azioni tecniche del progetto e saranno utilizzati come indicatori delle performance ottenute e indicatori di processo produttivo. Il modello di gestione dell’azienda rappresentato attraverso uno strutturato programma di trasferimento dei risultati, sarà replicabile ad altre realtà zootecniche italiane, siano esse di tipo convenzionale o biologico.

Risultati attesi

Il Gruppo Operativo (GO) Energy&Protein Indipendence Farm sarà strutturato con un cronoprogramma di attività realizzato in 24 mesi. Le attività saranno condotte in parallelo nelle due aziende partner (biologico vs convenzionale) e comprenderanno lo sviluppo di innovazione legate alla campagna (in particolare agrotecnica con prove di coltivazione utilizzando intercropping o miscugli di erbai), ai cantieri di insilamento (gestione e valutazione dei prodotti insilati e prove minisilos) ed alla stalla (in particolare prove di alimentazione e di appetibilità con inclusione delle produzioni aziendali). Durante il progetto saranno inoltre valutati anche altri aspetti quali l’ottimizzazione dei piani foraggeri per migliorare l’economicità della stalla, gli indici di efficienza tecnico-economica, l’LCC e l’LCA, il benessere animale.

Agrotecnica

L’attività legata alla campagna ed all’agrotecnica sarà realizzata subito nel primo semestre del progetto valutando i piani colturali applicati nelle aziende, le matrici foraggere disponibili (focalizzandosi sulla composizione qualitativa con particolare attenzione alla quota di energia, proteina e aminoacidi metabolizzabili auto-prodotti in azienda). Le due realtà zootecniche saranno sottoposte a una valutazione ex-ante effettuata da un Focus Group, predisposto ad hoc e composto da management aziendale, agronomi, alimentaristi e medici veterinari al fine di valutare gli elementi di criticità e al contempo stilare delle procedure gestionali atte a migliorare il processo produttivo e a ridurre i costi aziendali. Saranno realizzate inoltre 2 prove agronomiche per ogni azienda per valutare la tecnica di impiego dell’intercropping o dei miscugli per gli erbai. Queste prove avranno anche la finalità di valorizzare specie e/o cultivar di interesse crescente nello scenario delle produzioni foraggere, sia in regime convenzionale che organico. In particolare in ciascuna azienda la prima prova sarà condotta con specie e/o cultivar a ciclo autunno vernino mentre la seconda prova sarà condotta con specie macroterme.

 

Cantiere di insilamento

Tutti i prodotti ottenuti nelle prove sperimentali condotte nelle due aziende per massimizzare la produzione di energia, proteine e aminoacidi utili all’animale verranno stoccati in trincee sperimentali di piccole dimensioni (minisilos) attraverso tecnica dell’insilamento che permetterà il loro utilizzo nei diversi periodi dell’anno, consentendo l’apertura e l’impiego in stalla in differenti momenti programmati per valutare l’andamento del processo fermentativo e le caratteristiche del prodotto insilato. A livello delle classiche trincee aziendali, verranno eseguite prove per migliorare la conservabilità di tali prodotti e ridurre le perdite di volatilizzazione della sostanza organica. L’insilamento di leguminose risulta infatti più complicato rispetto a quello del mais; ciò è dovuto al fatto che le leguminose, rispetto al mais, sono caratterizzato da un maggior potere tampone (dovuto al minor contenuto glucidico e al maggior contenuto proteico) e dunque sarà necessario migliorare le tecniche ad oggi già disponibili per ottenere un prodotto con le migliori caratteristiche nutritive-sanitarie. In particolare, verranno proposte e testate soluzioni pratico-applicative che riducono la permeabilità dell’aria (teli a barriera di ossigeno coadiuvati anche dall’utilizzo di reti di protezione anti-corvo per evitare la perforazione dei teli a barriera di ossigeno) e che inibiscono, nelle zone esposte a più alto rischio di instabilità aerobica come sotto-cappello e pareti laterali, la crescita di lieviti e muffe e altri microorganismi indesiderati. Inoltre saranno testati e utilizzati inoculi batterici e/o acidificanti che consentano di guidare le fermentazioni sino all’ottenimento di un prodotto con le migliori caratteristiche possibili.

 

Alimentazione di precisione

Verranno realizzate delle prove di appetibilità e di alimentazione nelle due aziende che fanno parte del Gruppo operativo. In particolare, tali prove saranno utili a verificare, assieme agli allevatori, l’impiego degli alimenti sperimentali in razione, al fine di massimizzarne l’uso in sostituzione di altri alimenti acquistati sul mercato sempre in relazione al soddisfacimento dei fabbisogni degli animali. Le prove di alimentazione, a seconda delle specifiche dotazioni aziendali e sempre confrontandosi con il personale delle aziende agricole, saranno svolte con la somministrazione di due diete (una tradizionale e l’altra a basso contenuto di alimenti acquistati sul mercato ma incrementata con il nuovo prodotto in fase di sperimentazione) in contemporanea su diversi gruppi di animali presenti in azienda oppure, se la gestione dell’alimentazione nelle aziende non permettesse la contemporaneità di trattamento, alternando periodi di somministrazione della dieta convenzionale, quella normalmente somministrata dagli allevatori agli animali, e quella a più basso contenuto di alimenti acquistati sul mercato ma incrementata con il nuovo prodotto in fase di sperimentazione.

 

Management di stalla

Il progetto si propone di sviluppare un approccio olistico al management di stalla, che tenga conto dei fabbisogni di tutta la mandria e non dei singoli gruppi di animali, al fine di ottimizzare i piani colturali per coprire i fabbisogni in energia, proteina e aminoacidi “utili” agli animali, massimizzando l’utile derivante dalla produzione lorda vendibile di latte al netto dei costi alimentari, specifici di ogni azienda. Il monitoraggio dei più moderni indici di efficienza aziendale (indici di efficienza tecnico-economica aggregati), il monitoraggio del benessere animale con sistema SDIB (Sistema Diagnostico Integrato Benessere) ed il calcolo della Carbon Footprint e Life Cycle Costing delle produzioni completeranno le azioni tecniche del progetto e saranno utilizzati come indicatori delle performance ottenute e indicatori di processo produttivo.

Destinatari

l Gruppo Operativo (GO) Energy&Protein Indipendence Farm nasce dall’esigenza di rafforzare le conoscenze sui sistemi produttivi integrati zootecnico-foraggeri in aziende agro-zootecniche biologiche e convenzionali. Le principali ricadute del progetto saranno pertanto quelle di dimostrare soluzioni tecnico-agronomiche che possano migliorare le rotazioni agrarie delle aziende con lo scopo principale di aumentare la redditività delle stesse e l’autosufficienza aziendale di energia, proteina e aminoacidi metabolizzabili, cioè utili da un punto di vista nutrizionale agli animali. Inoltre, altri aspetti correlati a queste ricadute principali sono la riformulazione dei piani culturali con conseguenti effetti benefici sul suolo e la riduzione dell’acquisto di materie prime con conseguente minor trasporto di tali matrici su gomma o navi cargo. Questo nuovo concetto di produrre in campo nutrienti utili all’animale, e non un generico “proteina”, rappresenta una novità importante dell’approccio tecnico alla gestione di stalla che nasce da un connubio di competenze fra parte agronomica e gestionale di stalla coperta dai partecipanti a questo GO. I principali destinatari dei risultati saranno pertanto gli imprenditori, le differenti figure tecniche coinvolte ed i dipendenti tutti delle aziende agro-zootecniche da latte. Il progetto fornirà un contributo concreto agli allevatori che vogliono produrre foraggi (anche concentrati) da destinare al razionamento degli animali in stalla; questo, grazie alla valutazione quali-quantitativa ed economiche di tutte le produzioni ottenute, offrendo altresì concreti esempi di corretto stoccaggio aziendale ed utilizzo diretto degli stessi nella formulazione delle diete. Tra i destinatari dei risultati anche gli stakeholders dell’articolata filiera produttiva da latte italiana, quali ad esempio: i mangimifici, il mondo della trasformazione del latte compresi i circuiti produttivi dei formaggi (DOP) a cui le produzioni sono prevalentemente destinate e infine anche i consumatori che possono beneficiare di prodotti ottenuti da materie prime principalmente locali evitando o comunque subendo in minor misura i rincari conseguenti all‘estrema variabilità del prezzo delle materie prime.

Responsabili scientifici del progetto:

dr Aldo Dal Prà
aldo.dalpra [ at ] ibe.cnr.it

dr Antonio Gallo
antonio.gallo [ at ] unicatt.it