CATCHCO2-live

[Durata progetto 17.12.2019 –  20/07/2022]

 

Breve intro

Il recupero del patrimonio olivicolo Toscano: azione di contrasto ai cambiamenti climatici per lo stoccaggio di CO2 attraverso una gestione innovativa, cooperativa e sostenibile del territorio

 

 

Contesto generale progetto CATCHCO2-live

Il Piano Strategico del G.O. si propone di validare e applicare un modello organizzativo di gestione e strumenti tecnici innovativi per rimettere in produzione oliveti in abbandono, o in procinto di esserlo, e allo stesso tempo esaltare le capacità mitigative ai cambiamenti climatici dell’agro-ecosistema olivicolo nel rispetto dell’ambiente. Per favorire il processo di sostenibilità dell’intero processo di recupero, il piano propone misure di intervento che riducono ulteriormente i costi di produzione, validando in pieno campo un modello di magazzino diffuso.

 

Il piano prevede azioni preliminari finalizzate alla sensibilizzazione e coinvolgimento degli agricoltori locali sulle problematiche ambientali inerenti l’abbandono della produzione olivicola (diminuzione della fertilità dei suoli, incremento delle emissioni di CO2 in atmosfera, rischio di incendi ed erosione) in contrapposizione ai vantaggi che si possono ottenere dalla riconversione di oliveti marginali o abbandonati in termini sia di produttività, e quindi reddito, sia di miglioramento della qualità paesaggistica, e dunque dell’offerta turistica del territorio. La fase successiva del piano prevede il recupero delle aree abbandonate tramite l’attuazione e validazione di un modello organizzativo e contrattuale specifico per i proprietari che hanno manifestato interesse al piano già nella fase di setting-up del GO. Inoltre, verranno coinvolte direttamente due aziende pilota locali rappresentative della variabilità geo-morfologica dell’area del Montalbano – nonché socie della Cooperative Montalbano Olio e Vino Società Cooperativa Agricola – nelle quali verrà testato e applicato un protocollo innovativo per valutare specificamente gli impatti/benefici dovuti all’applicazione di tecniche di monitoraggio basate su strumenti per l’agricoltura di precisione al fine di ottimizzare la produzione e garantire la sostenibilità economico-ambientale del sistema. Nello specifico, verranno applicati e validati sistemi e tecniche basati su immagini telerilevate da drone e da satellite, associate a dati meteorologici rilevati a terra, e trappole automatiche per il monitoraggio di attacchi parassitari, al fine di sviluppare una interfaccia web a supporto dell’applicazione di gestioni agronomiche di precisione e di interventi mirati tramite sistemi di allerta (veicolati da sms, mail o app). Questa interfaccia faciliterà la diffusione delle innovazioni proposte riducendo i costi di produzione, ottimizzando le operazioni di meccanizzazione, programmando gli interventi per contrastare precocemente (e con minor impatto ambientale) l’insorgenza di malattie e di parassiti, contribuendo alla mitigazione di emissioni di gas serra.

La piattaforma web sarà sviluppata per conferire ai risultati del piano operativo un carattere di continuità e replicabilità fornendo agli agricoltori uno strumento efficace e semplice di gestione ottimale della coltura da utilizzare in maniera autonoma anche dopo la fine del progetto.

 

Inoltre verranno applicati protocolli innovativi di gestione agronomica dell’oliveto finalizzati ad incrementare la produzione (quali-quantitativa) e la fertilità del suolo. Tali protocolli di gestione sono caratterizzati da una maggiore capacità di stoccaggio del carbonio, legata all’uso di tecniche conservative di gestione del suolo, e da minori emissioni dovute ai minori input energetici (concimi, antiparassitari e carburante per le macchine agricole) richiesti per la gestione dell’oliveto rispetto alle pratiche convenzionali.

 

Il coinvolgimento diretto di due aziende pilota per l’applicazione di tecniche innovative (agricoltura precisione + agronomiche) ha come obiettivo la “contaminazione” dell’innovazione verso le aziende olivicole dell’intero comprensorio del Montalbano, in modo da diffondere il più possibile la loro adozione.

Questo processo sarà favorito anche dall’organizzazione di numerose attività informazione, formazione e trasferimento della conoscenza delle metodologie e tecniche innovative in cui le due aziende faranno da “vetrina reale” dei benefici derivanti dall’applicazione delle innovazioni proposte.

Infine, il piano proposto ha come ambizione finale quello di rappresentare per il comparto olivicolo toscano un modello di sviluppo sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale di facile replicabilità anche in altri contesti rurali, da considerarsi anche come strumento di tutela delle produzioni di qualità e la conservazione del paesaggio rurale toscano.

 

I partners

  • Cooperative Montalbano Olio e Vino Soc. Coop. Agr.
  • CNR-IBE Istituto di Bioeconomia del CNR
  • DAGRI, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali – DAGRI
  • DISAAAa-UNIPI (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali, Università di Pisa)
  • Torrini Vasco (Azienda)
  • Braderi Moreno (Azienda)
  • R.E.Am. Italia Soc. Coop. Agr. For.

 

 

Il progetto

 

 

Dalla fase di setting-up del GO è emerso come le superfici coltivate ad olivo dell’area del Montalbano abbiano subito un forte abbandono in termini di superficie (circa 1.000 ha sono passati ad altri usi del suolo dal 1954 ad oggi) e densità (circa 4.800 ha hanno una densità d’impianto inferiore a 300 piante/ha). Tale situazione deriva da fattori quali l’ubicazione degli oliveti in zone poco accessibili e/o marginali, una gestione poco razionale della coltura, gli elevati costi delle operazioni colturali, la mancanza di adeguati strumenti di gestione. Il progressivo abbandono dell’olivicoltura avrà come conseguenze non solo la riduzione dalla produzione ma anche la perdita dei benefici derivanti dalle esternalità legate a questa coltura (e.g. minore erosione del suolo, minor rischio incendi, tutela del paesaggio, stoccaggio di carbonio, ecc.).

Inoltre, da consultazioni avute con gli attori locali dell’area nella prima fase, sono emersi fabbisogni concreti da parte degli olivicoltori: una formazione mirata da parte del mondo scientifico per applicare tecniche innovative per la gestione ed il recupero degli oliveti al fine di ottenere una produzione di qualità economicamente sostenibile per il territorio.

Gli strumenti proposti in questa seconda fase, cioè l’applicazione di un modello organizzativo innovativo (tramite l’utilizzo di risorse già presenti sul territorio senza richiedere ulteriori investimenti – magazzino diffuso) congiuntamente all’utilizzo dell’agricoltura di precisione e di pratiche agronomiche eco-compatibili (gestione delle potature e mantenimento della fertilità del suolo), rappresentano una opportunità strategica per adempiere alle necessità degli agricoltori e dell’ambiente attraverso:

  • il recupero di aree olivicole in progressivo abbandono,
  • la garanzia di una produzione di olio extra vergine d’oliva I.G.P. Toscano economicamente sostenibile
  • il contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici in atto
  • l’utilizzo di un modello di olivicoltura sostenibile dal punto di vista sia ambientale sia economico, e allo stesso tempo (v) il mantenimento della ricchezza e dell’attrattività del paesaggio rurale del Montalbano nello specifico, e toscano in generale.

 

 

Il contributo di CNR-IBE

L’attività di CNR IBE è incentrata su tre aspetti principali:

1) Valutazione delle performance dell’ecosistema olivicolo delle aziende pilota. In questo contesto verranno analizzate le principali caratteristiche degli oliveti, identificandone le criticità e le potenzialità (es. densità e volumetria delle chiome, gestioni passate, presenza di fitopatie, ecc.). Verranno effettuate misurazioni in aree con caratteristiche simili da utilizzare come controllo e quantificare i benefici delle azioni proposte in termini produttivi e di servizi ecosistemici.

2) Installazione di una rete di sensori per il rilevamento delle condizioni micro-meteorologiche e fisiologiche della coltura e delle condizioni che possano favorire l’insorgenza di fitopatie. Queste stazioni saranno integrate da trappole a ferormoni wireless per il monitoraggio automatizzato da remoto della popolazione di insetti potenzialmente dannosi per l’olivo.

3) Voli da drone con supporti sensoristici opportuni al fine di mettere in relazione i dati telerilevati con quelli registrati dalla rete sensoristica a terra tramite il calcolo di indici meteorologici e di vegetazione. I voli verranno effettuati in concomitanza con il passaggio di immagini satellitari ad alta risoluzione spaziale (10 m) e temporale (5 giorni) (Sentinel 2) al fine di mettere in relazione dati di campo, dati rete sensoristica, dati drone e dati satellitari (WP4). Verranno pertanto acquisite le immagini satellitari ed effettuate tutte le operazioni di pre-processing necessarie.

Contatti: marco.moriondo [ at ] cnr.it

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Progetto CATChCO2-live 1° video