[durata progetto: 01/04/2022 – 21/10/2024]
MACOCIPAT è l’acronimo del progetto “Metodi di Agro Caratterizzazione Organolettica della Cipolla della Selva e della Patata delle Macchie”. Il progetto nasce sul Monte Amiata per contrastare la riduzione della biodiversità vegetale, attraverso la caratterizzazione, reintroduzione e valorizzazione di alcune cultivar di ortaggi locali all’interno di zone Natura 2000, recuperando aree agricole abbandonate anche al fine di mitigare l’azione dei cambiamenti climatici. Il progetto MACOCIPAT è nato per introdurre innovazione di processo-prodotto nelle microfiliere produttive della Cipolla della Selva nel Comune di Santa Fiora e della Patata delle Macchie nel Comune di Arcidosso, individuando criticità e proponendo soluzioni concrete che includono modifiche di comportamenti e nuovi investimenti. Il Progetto è stato finanziato attraverso il Reg. CE 1305/13 dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana 2014 – 2020 mediante il bando emesso dal GAL FAR Maremma afferente alla Sottomisura 16.2 “Sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti”.
Risultati attesi dopo il progetto
- miglioramento del sistema di coltivazione degli ortaggi per gli agricoltori e nelle produzioni di nuovi prodotti trasformati;
- valorizzazione della filiera e del territorio proponendo nuove linee di prodotto dalle importanti potenzialità nutrizionali e salutistiche da trasmettere al consumatore finale su opportuna etichetta trasparente con claim nutrizionali;
- preparazione e formazione di personale specializzato, con elevate capacità di gestione di produzioni a basso impatto ambientale.
Con tali risultati il progetto MACOCIPAT intende massimizzare la riqualificazione di microfiliere ortive da sempre presenti nel territorio dell’Amiata e, aumentando la redditività e la competitività del gruppo di aziende che aderiscono alla valorizzazione delle due orticole recuperate nelle sue cultivar autoctone, esercitando un controllo sulla qualità delle produzioni (ricaduta economica).
IBE come partner di progetto ha svolto le seguenti attività:
- Studio preliminare di contesto delle aree per i test di coltivazione di patata e cipolla: sono stati eseguiti una serie di sopralluoghi in varie zone dell’Amiata e sono stati effettuati vari colloqui conoscitivi con funzionari della Comunità Montana, con i soci di Genoma Amiata e con titoli di aziende agricole verificando le varie tipologie imprenditoriali presenti, la localizzazione e la qualità dei terreni utilizzabili per le prove. Sono stati individuati i fabbisogni che riguardavano soprattutto le varietà vegetali e le attrezzature necessarie per attuare le coltivazioni. In particolare, sono state acquisite informazioni sulle tecniche di coltivazioni utilizzate fino al momento del progetto per individuare tutte le azioni rivolte al miglioramento ed alla possibile valorizzazione del prodotto;
- Individuazione delle parcelle e messa a punto dei test: mediante i sopralluoghi è stata effettuata la selezione delle superfici da destinare alle coltivazioni andando a definire le varietà da utilizzare nelle diverse condizioni. I lavori sono stati rivolti soprattutto ad individuare come applicare le tecniche agronomiche verificando l’intensità di coltivazione. Attenzione particolare è stata rivolta ai vincoli socio ambientali verificando la presenza di manodopera in grado di svolgere le lavorazioni manuali. Le modalità di lavorazione del terreno sia in fase preparatoria che in fase di copertura;
- Messa a punto dei processi di coltivazione della Patata delle Macchie e della Cipolla Amiatina (principali cultivar autoctone) in funzione della qualità: il lavoro più oneroso è stato quello di predisporre del seme da piante controllate di Cipolla Rossa della Maremma iscritta nella banca Regionale del Germoplasma delle Razze e Varietà locali. Questa operazione ha richiesto di preparare la semina in serra nel periodo invernale, il trapianto di piante di cipolla a terra, la successiva estirpazione e poi ripiantumazione nella campagna successiva, la raccolta e ripulitura del seme. Per quanto riguarda le tecniche di coltivazione le pratiche si sono concentrate soprattutto sulla falsa semina, le tecniche da adottare per la difesa contro i principali parassiti fungini e la fertilizzazione. I prodotti ottenuti sono stati inviati al laboratorio dell’Università di Siena al fine di determinare la qualità finale dei prodotti. Alcune sessioni di assaggio sono state predisposte dal CNR al fine di valutare organoletticamente le differenze tra i prodotti freschi e trasformati soprattutto utilizzando una ricetta di zuppa che potrebbe essere facilmente ottenuta in un piccolo laboratorio predisposto presso la zona amiatina;
- Sperimentazione dei modelli di Agrobiodiversità vegetale: tutte le informazioni raccolte sui vari modelli di coltivazione e sulla qualità dei prodotti ottenuti sono state integrate confrontandosi anche con i risultati degli altri partners per arrivare a determinare possibili indicazioni da inserire nei disciplinari di produzione. Si è cercato infine dal punto di vista agronomico di utilizzare sia le informazioni raccolte in loco, quelle derivate dalla sperimentazione, quelle presenti in bibliografia e quelle raccolte da altri contesti italiani per proporre tecniche e soluzioni attuabili nel contesto del Monte Amiata proponendo soluzioni adottabili da tutte le aziende interessate anche al fine di allargare le superfici in produzione.
C A P O F I L A
AZ. AGR. MARIANNA DONDOLINI
Partners
CNR – Istituto per la Bioeconomia
PRO.CA.AM. – Produttori Castanicoli Amiata Società Cooperativa Agricola
Dipartimento di Scienze della Vita (DSV)
Università degli Studi di Siena
Associazione Genomamiata
Unione dei Comuni Montani Amiata Grossetana
Coordinatore Tecnico
Studio Tecnico Associato AGRICIS
Costo previsto € 11.000,00 Costo realizzato €11.065,00 Contributo richiesto 90% € 9.900,00
