Il progetto WORKLIMATE 2.0 iniziato nel 2023di durata biennale si è prefisso come obbiettivo di valorizzare e approfondire le conoscenze acquisite relativamente agli impatti delle temperature estreme sulla salute, sicurezza e produttività aziendale, migliorando e implementando strumenti e strategie di intervento già disponibili e dedicate a vari settori lavorativi oltre che sviluppando nuove soluzioni tecnologiche, informative e formative per una migliore azione di prevenzione e gestione del rischio a livello aziendale di utilità per i lavoratori, le figure della prevenzione (RSPP, RLS, DL e MC) e i datori di lavoro.
Considerati i risultati raggiunti è prevista l’uscita di WORKLIMATE 3.0 dove IBE parteciperà a fianco di INAIL e degli altri partner. In quest’ottica è intenzione di IBE coinvolgere nel progetto tutte le ditte di potenziale interesse riguardo la tematica oggetto di studio. Per questo è stata pubblicata una manifestazione di interesse che permetterà agli interessati di poter prenderne parte.
A tal proposito qui di seguito è possibile scaricare la manifestazione di interesse con tutte le informazioni per poter accedere
CNR IBE, insieme ad altri Enti di Ricerca afferenti al Centro per l’Innovazione delle Tecnologie del Mare (CITEM), ha partecipato agli eventi della Biennale del Mare 🌊 (https://www.biennalelivorno.it/) che si è tenuta a Livorno, dal 14 al 17 Maggio. Durante la giornata di apertura dei laboratori, il 15 maggio, alcuni ricercatori dell’istituto hanno avuto modo di interagire con numerosi studenti e cittadini in visita allo Scoglio della Regina, dove erano presenti le postazioni di tutti gli Enti di Ricerca afferenti al CITEM www.biennalelivorno.it/eventi/
I partecipanti sono stati accompagnati in un percorso che ha presentato l’evoluzione dei metodi di monitoraggio dell’ambiente marino, coprendo diversi aspetti della ricerca applicata al mare. Il CNR IBE ha dato il via alla giornata con una breve presentazione sulla storia della meteorologia e sull’importanza della secolare serie storica di dati sul Mediterraneo dell’Osservatorio Metereologico “Pietro Monte”, soprattutto nel contesto dello studio dei cambiamenti climatici. Durante questa tappa, si è avuta anche la possibilità di osservare l’utilizzo del radar in banda X e le sue applicazioni sul monitoraggio del mare e sulla individuazione e tracciamento delle isole di plastica alla deriva. Il CNR IBE era presente anche il 16 maggio alla Terrazza Mascagni per l’evento “Un mare di amici” dove gli studenti delle scuole superiori hanno svolto diverse attività pratiche. Molto apprezzata la simulazione delle onde marine 🌊 trasversali e longitudinali con l’utilizzo di molle giocattolo.
Hanno preso parte all’evento i colleghi dr Francesco Serafino, Gianmarco Lunghi, Graziella Rossini, Laura Pellegrino, David Pellegrini, Raffaella Manzo, Simone Putzolu, Alessandro Zaldei
Hanno collaborato il Comune di Livorno, CLAS Archivio Storico Comune di Livorno, ISIS “Niccolini-Palli”, Istituto Tecnico Nautico “A.Cappellini”, Centro Documentazione “Villa Maria” Comune di Livorno”
Un’architettura rigenerativa nata dalla crisi climatica – in mostra alla Biennale di Venezia 2025 (10 maggio – 23 novembre) Domino 3.0: Generated Living Structure è un progetto esposto alla Biennale di Venezia 2025, in programma dal 10 maggio al 23 novembre, che nasce come risposta innovativa e partecipata ai cambiamenti climatici estremi, trasformando le conseguenze della tempesta Vaia (2018) in una nuova visione dell’abitare. Domino 3.0 è una struttura vivente, un sistema dinamico e inclusivo, che promuove una nuova relazione tra ambiente, costruzione e società. Di fronte al rapido intensificarsi delle sfide climatiche, l’architettura deve necessariamente ridefinire se stessa. Domino 3.0: Generated Living Structure trasforma le conseguenze di una catastrofe ecologica in un approccio progettuale rigenerativo che punta a unire natura, tecnologia e società. Dopo il passaggio della tempesta Vaia, che ha colpito il nord Italia nell’ottobre 2018, giacevano enormi quantità di alberi sradicati e abbattuti dalle forze della natura. Domino 3.0: Generated Living Structure li recupera come elementi costruttivi essenziali, incarnando sia la resilienza che la vulnerabilità. I tronchi caduti sono stati scansionati in 3D catturando ogni nodo, deformazione e frattura provocati dal territorio; un modello di intelligenza artificiale ha poi analizzato come riutilizzare queste forme irregolari per inserirle in sistemi+ coesivi. Laddove gli ideali modernisti, esemplificati dal sistema Dom-Ino di Le Comino 2, inerare Licing Struct re abraca la compresstria giute stampati su misura in 3D allineano con precisione ogni pezzo in un’unione di dinamismo scultoreo e stabilità strutturale; un metodo che rispetta le conoscenze locali, coinvolge le comunità e affronta di petto l’emergenza climatica. Mettendo in discussione la dipendenza dell’architettura dai materiali standardizzati, puntiamo a pratiche più sostenibili. Domino 3.0: Generated Living Structure+ diventa così un punto di riferimento per un’azione guidata dalla comunità, che ,mira a creare partnership significative con coloro le cui vite e i cui paesaggi sono più direttamente colpiti. Tra i Supporter figura CNR IBE – Istituto per la bioeconomia sede di San Michele all’Adige, che ha fornito il proprio contributo scientifico nella definizione dei parametri tecnologici della differenti specie legnose impiegate.
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