La biodiversità forestale al centro del dibattito a San Michele all’Adige

Il 9 ottobre scorso, presso la sede di San Michele all’Adige, si è tenuto un incontro dedicato alla biodiversità forestale, tema di grande attualità in un contesto di cambiamenti climatici e necessità di gestione sostenibile delle risorse naturali. L’evento ha visto la partecipazione esperti che hanno presentato studi innovativi, condividendo i risultati dei loro studi e discusso le sfide future legate alla conservazione delle foreste.
Durante il seminario, tre interventi, di particolare rilevanza, hanno offerto spunti di riflessione e nuove prospettive.
Alessandro Paletto, ricercatore del Centro di ricerca Foreste e Legno (CREA), ha presentato uno studio sulla percezione sociale riguardo al legno morto, una risorsa fondamentale per gli ecosistemi forestali. Paletto ha sottolineato come l’immagine trasmessa dai media, influenza la percezione delle specie saproxiliche (organismi che vivono nel legno morto) e come la stessa abbia un impatto sulla disponibilità del pubblico a contribuire alla conservazione di specie protette. L’intervento ha quindi messo in evidenza l’importanza di una corretta comunicazione scientifica per sensibilizzare la società su questi temi cruciali.
Orlando Vezzoli, dottorando del Centro Agricoltura Alimenti Ambiente dell’Università di Trento, ha presentato le sue ricerche sul metabolismo del bostrico tipografo, un insetto che ha acquisito particolare rilevanza a seguito degli eventi climatici estremi, come la tempesta Vaia, che ha colpito le foreste alpine.
Vezzoli ha illustrato le prime misurazioni effettuate per comprendere come il metabolismo del bostrico possa adattarsi ai cambiamenti climatici e come questa plasticità metabolica influenzi la capacità dell’insetto di proliferare in contesti altitudinali diversi. Le ricerche sono state condotte sfruttando i gradienti altitudinali delle valli colpite dalla tempesta Vaia, offrendo un prezioso contributo alla comprensione di questo insetto e delle sue interazioni con l’ambiente forestale.
L’incontro si è concluso con l’intervento di Livia Zapponi, ricercatrice dell’Istituto per la BioEconomia del CNR, che ha discusso il tema degli indicatori di biodiversità forestale. Zapponi ha presentato due studi sulla validazione di tali strumenti e ha evidenziato la necessità di sviluppare indicatori più affidabili per monitorare la biodiversità nelle foreste. L’uso di dati multi-tassonomici, ha dimostrato l’urgenza di integrare nuovi indicatori nelle politiche di gestione forestale, al fine di garantire una gestione sostenibile delle risorse naturali.
Il seminario ha fornito un’importante occasione di confronto tra ricercatori e addetti ai lavori, sottolineando la complessità della biodiversità forestale e l’importanza di un approccio multidisciplinare per affrontare le sfide legate alla conservazione degli ecosistemi forestali in un’epoca di rapidi cambiamenti climatici.